Eurozona, inflazione ai massimi dal 2013: a giugno dilemma per la Bce
I dati sui prezzi al consumo mettono in difficoltà Mario Draghi, che conta sull’inflazione bassa per poter continuare a convincere i falchi del board a tenere in piedi le misure di sostegno monetarie straordinarie, che vanno sotto il nome di Quantitative Easing. Stando alla stima flash, l’indice CPI dell’area euro si è attestato all’1,9% in aprile, in rialzo dall’1,5% di marzo e dopo il 2% di febbraio.
A preoccupare è soprattutto l’incremento del valore ‘core’ dell’inflazione – senza considerare gli elementi volatili come cibo ed energia – che è salito all’1,2% dallo 0,7%. Sono i massimi dal 2013. Le attese erano per un risultato pari all’1% in Eurozona. È questo l’indice da cui dipendono più di ogni altra cosa le strategie di politica monetaria di Draghi e colleghi della direttorio della Bce. Come si vede bene dal grafico sotto riportato, è innegabile che il trend sia in ripresa per l’inflazione.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.