Eurozona: tasso di dissocupazione ai minimi da metà 2009
BRUXELLES (WSI) – Stabile ai livelli minimi da metà 2009, il tasso di disoccupazione dell’area euro che si attesta a gennaio al 9,6%. A renderlo noto l’Eurostat secondo cui il dato ha lo stesso valore di quello registrato a dicembre 2016.
Calano in termini assoluti di 56mila unità il numero totale dei disoccupati nell’Unione valutaria fermi a 15 milioni 6209 mila. L’Italia è la sola grande economia della Ue in cui il tasso di disoccupazione aumenta, passando da 11,6% a 11,9%. Aumenta anche a Cipro e in Danimarca, mentre in Germania cala dal 4,4% al 3,8%, in Francia dal 10,2% al 10%, in Spagna dal 20,6% al 18,2%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.