Facebook rivaluterà il rientro di Trump sulla piattaforma fra 2 anni
Il ban di Donald Trump su Facebook non è più a tempo indeterminato: il social network ha annunciato in un post sul blog aziendale che sarà applicata una sospensione di due anni a decorrere dal 7 gennaio scorso. Si tratta della massima “pena” prevista in caso di ripetute violazioni alle policy della piattaforma, uno schema sanzionatorio che viene annunciato proprio in quest’occasione.
“Al termine di questo periodo, ci rivolgeremo ad esperti per valutare se il rischio per la sicurezza pubblica sarà diminuito. Valuteremo fattori esterni, inclusi casi di violenza, restrizioni alle riunioni pacifiche e altri indicatori di disordini civili. Se stabiliremo che esiste ancora un serio rischio per la sicurezza pubblica, estenderemo la restrizione per un determinato periodo di tempo e continueremo a rivalutare fino a quando tale rischio non sarà diminuito”.
“Quando la sospensione verrà infine revocata, ci sarà una serie rigorosa di sanzioni in rapida escalation che verranno attivate se il signor Trump commetterà ulteriori violazioni in futuro, fino alla rimozione permanente delle sue pagine e dei suoi account”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.