Fed e guerra commerciale deprimono Wall Street
La Fed deprime Wall Street. Ieri la Borsa Usa ha chiuso i battenti in calo mentre gli investitori digerivano le scelte della Federal Reserve e tornavano a temere una guerra commerciale tra Usa e Cina dopo le indiscrezioni secondo cui l’amministrazione Trump intende tirare dritto con il suo piano di imporre dazi su prodotti tecnologici cinesi per potenziali 50 miliardi di dollari.
Il DJIA ha perso 119,53 punti, lo 0,47%, a quota 25.201,20. L’S&P 500 ha ceduto 11,22 punti, lo 0,4%, a quota 2.775,63. All’indomani di una seduta a livelli mai raggiunti prima in chiusura, il Nasdaq Composite ha lasciato sul terreno 8,10 punti, lo 0,11%, a quota 7.695,70.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.