Ferrari mette il turbo in Borsa dopo la nota positiva di Citigroup
In un giorno importante per il settore automobilistico, con le indiscrezioni circa nuovi indagini in Australia sulle emissioni inquinanti di FCA e il profit warning di Ford che influiscono negativamente sui corsi dei due gruppi americani in Borsa, è Ferrari, ma in senso positivo. Dopo il balzo di un punto percentuale circa di ieri, le azioni avanzano del 3,4% a 65,30 euro oggi a Piazza Affari, portandosi in vetta al listino delle blue chip, tra volumi sostenuti. Anche nella peggiore delle ipotesi il titolo è destinato a rafforzarsi, secondo Citigroup.
Gli analisti della banca hanno promosso il titolo della casa di Maranello a “Buy” da un rating di “Neutral, assegnando un prezzo obiettivo di 74 euro, molto più su della stima precedente (48 euro). Per l’istituto statunitense il titolo di Ferrari potrebbe anche, nell’ipotesi più favorevole, portarsi a 83 euro, mentre nello scenario peggiore si fermerebbe a 68,50 euro, un valore comunque superiore alle quotazioni attuali.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.