Ferrari tenta il rimbalzo, ma recupera solo il 2% dopo -10% di ieri
Ferrari tenta il rimbalzo a Piazza Affari dopo lo scivolone di quasi il 10% registrato ieri in seguito ai risultati del 2015 e sopratutto alle linee guida per il 2016. Il titolo guadagna circa il 2% a 33,66 euro al momento. La casa automibilistica di Maranello ha annunciato ieri l’intenzione di distribuire ai soci 46 centesimi di dividendo per ogni azione ordinaria, per un totale di 87 milioni.
Per il 2016, se si ipotizzano “cambi in linea con le attuali condizioni di mercato”, il gruppo prevede consegne di auto a 7.900 unità ed un fatturato a 2,9 miliardi. Il 2015 è stato, invece, chiuso con consegne veicoli pari a 7.664 unità, ricavi pari a 2,85 miliardi e un utile netto di 290 milioni (equivalente a un Eps di 1,52 euro). FCA dal canto suo ha detto di aver venduto negli Stati Uniti 155.037 unità, in crescita del 7% rispetto al 2015.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.