Fine del QE preoccupa Confindustria, rischio aumento deficit
La fine del Quantitative easing preoccupa Confindustria. In un’intervista tv a margine del forum Ambrosetti, il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha detto che il “Qe finisce nel momento in cui c’è ripresa strutturale e deve agganciarla ad alto livello”.
“Mi preoccupa perché abbiamo tre nodi: debito, deficit e crescita e se non affrontiamo il nodo del debito, se aumentano i tassi di interesse, aumenta anche il deficit”, ha spiegato.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.