Fitch abbassa le stime sul Pil mondiale, nel 2020 non si andrà oltre il 2,7%
Complice un rallentamento delle due maggiori economie al mondo, Usa e Cina, gli analisti di Fitch hanno rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale nel 2020.
L’agenzia di rating crede che, anche nel caso in cui i dazi del 25% su 300 miliardi di dollari di importazioni cinesi verranno evitati, l’impatto della guerra a colpi di dazi già in corso ha aumentato i rischi per l’economia mondiale.
Nel suo nuovo Global Economic Outlook, Fitch ha abbassato la crescita del Pil mondiale del 2020 a un +2,7% da un +2,8%, complici i tagli dell’espansione della Cina (a +6% da +6,1%) e degli Usa (a +1,8% da +1,9%). Per il Brasile si passa a un +2,2% da un +2,7%.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.