Fitch vede 7 rialzi tassi dalla Fed su rischio impennata inflazione, per la Bce primo rialzo atteso a inizio 2023
La Federal Reserve (Fed) potrebbe effettuare sette rialzi dei tassi quest’anno, portando il tasso (superiore) dei Fed Funds al 3% entro la fine del 2023. E’ questa la previsione di Fitch Ratings dopo aver rilevato maggiori pressioni sull’inflazione, a causa del conflitto Russia-Ucraina.
“L’inflazione globale è tornata dopo un’assenza di almeno due decenni”, ha affermato Brian Coulton, capo economista di Fitch Ratings. Nel suo Global Economic Outlook di marzo, l’agenzia si aspetta che l’indice dei prezzi al consumo degli Stati Uniti raggiunga un picco del 9% e una media del 7% per l’intero anno.
L’esposizione degli Stati Uniti all’energia russa è molto più bassa, spiega l’agenzia, ma l’aumento dei prezzi mondiali del petrolio si aggiunge a quello che stava già diventando un grave problema di inflazione.
Per quanto riguarda la Bce, invece, Fitch si aspetta che aumenti il tasso di 25 punti base nel primo trimestre del 2023. L’inflazione dell’Eurozona, secondo le stime dell’agenzia, sarà in media del 5% nel 2022 sull’aumento dei prezzi del gas nell’Ue.
La People’s Bank of China è, al contrario, in modalità di allentamento con l’inflazione ancora bassa e Fitch prevede ulteriori tagli dei tassi di interesse e del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) e un significativo allentamento fiscale.
“Le sfide dell’inflazione e gli shock dell’offerta – conclude – potrebbero avere un tributo molto più pesante sulla crescita del Pil mondiale se provocassero un inasprimento molto più brusco della Fed, spingessero i prezzi del petrolio a 150 dollari al barile per un periodo prolungato e fossero associati a un diffuso razionamento energetico in Europa”.
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