Fmi: “Crescita area euro modesta in 2023 e 2024, inflazione elevata”
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha rilasciato la dichiarazione conclusiva sulla missione 2023 sull’eurozona, affermando quanto segue.
Nell’area euro “si prevede che la crescita aumenterà in misura modesta per tutto il 2023 e il 2024, sostenuta da una lenta ripresa dei redditi reali, un ulteriore allentamento dei vincoli di offerta e una domanda esterna più solida, anche se le condizioni finanziarie continuano a inasprirsi”.
“L’inflazione ha raggiunto il picco, ma l’obiettivo del 2% rimane lontano”, con una “convergenza verso l’obiettivo” prevista “intorno alla metà del 2025”.
Inoltre, “l’incertezza sulle prospettive rimane elevata, con i rischi per la crescita orientati al ribasso e i rischi per l’inflazione al rialzo. Con l’inflazione costantemente elevata, la politica monetaria dovrebbe continuare a inasprirsi e mantenere una propensione all’inasprimento”, ha aggiunto il Fmi, supportando il lavoro della Bce di Lagarde che ieri ha alzato i tassi di 25 punti base annunciando un’altra stretta a luglio come “molto probabile”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.