Fmi: frammentazione geopolitica aumenta rischi per la stabilità finanziaria
Le crescenti tensioni geopolitiche e la conseguente frammentazione dell’economia globale potrebbero aumentare i rischi per la stabilità finanziaria, riducendo gli investimenti transfrontalieri, i prezzi degli asset, i sistemi di pagamento e la capacità delle banche di erogare prestiti. L’alert è stato lanciato dal Fondo Monetario Internazionale che ha messo in guardia contro l’aumento dei costi, gli attriti economici e la perdita di produzione del PIL associati alla frammentazione dell’economia globale in blocchi geopolitici, con le democrazie guidate dagli Stati Uniti da una parte e la Cina e altri Stati autocratici dall’altra. Questo può portare a sistemi tecnologici in competizione e a una riduzione degli scambi commerciali.
Un nuovo documento di lavoro del FMI ha evidenziato la possibilità che l’aumento delle tensioni determini un deflusso di capitali transfrontalieri, compresi gli investimenti diretti, dai Paesi, con rischi particolarmente elevati per le economie di mercato emergenti e in via di sviluppo.
Breaking news
Wall Street ha aperto in calo dopo che i prezzi alla produzione di novembre hanno superato le aspettative, crescendo dello 0,4% rispetto al mese precedente. L’aumento ha sorpreso gli analisti, che si aspettavano un rialzo dello 0,2%. Anche i sussidi di disoccupazione sono stati superiori alle attese, con un incremento di 17.000 richieste.
Chiusura poco mossa per le borse europee, dopo la riunione della Bce e le parole di Lagarde. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina a +0,4%
Nel mese di novembre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% rispetto al mese precedente, superando le previsioni degli analisti. L’aumento annuale è stato del 3%, con la componente ‘core’ in linea con le attese.
La BCE ha aggiornato le sue previsioni sull’inflazione per i prossimi anni, con un focus sull’inflazione core e di fondo. Le proiezioni mostrano una crescita progressiva fino al 2027, con variazioni rispetto alle stime precedenti.