Fmi rivede al ribasso la crescita Usa per 2017 e 2018
Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per gli Stati Uniti, sostenendo apertamente che il previsto piano fiscale è ancora avvolto dall’ “incertezza”, con “molti dettagli” che evidentemente “non sono ancora stati decisi”. Per il 2017 e il 2018 si prevede una crescita del Pil al 2,1%, notevolmente al di sotto dei target dell’amministrazione Trump. Nel precedente World economic outlook (Weo) il Fmi aveva stimato una crescita del 2,3%.
Nel 2019 è atteso un +1,9% del Pil Usa e nel 2020 dell’1,8%, in linea con la crescita potenziale americana stimata per il lungo termine nel Weo.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.