Fmi taglia stime economia mondiale per i prossimi due anni
Il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le sue previsioni di crescita per l’economia globale dei prossimi due anni. L’Fmi ha anche avvertito che la ripresa dalla crisi finanziaria potrebbe deragliare, nel caso in cui le economie non riuscissero a gestire le sfide più importanti. Le stime sul Pil mondiale sono state tagliate -0,2% per il 2016 e il 2017 rispetto alle previsioni che erano state formulate appena tre mesi fa.
Nell’aggiornamento al suo World Economic Outlook, si prevede ora un rialzo del Pil +3,4% quest’anno e +3,6% nel 2017. L’Fmi invita le banche centrale a continuare ad alimentare la crescita, appellandosi contestualmente ai ministeri delle Finanze affinché sostengano, ove possibile, la spesa per gli investimenti. L’istituzione di Washington ha anche avvertito che una “ondata di rifugiati” sta mettendo sotto pressione l’Unione europea, aggiungendo che è necessario agire per fare in modo che i migranti trovino posti di lavoro.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.