Fmi taglia stime Pil mondiale, limate previsioni Italia per il 2020
Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso le stime della crescita mondiale per il 2019 e il 2020 sulla scia di un rallentamento maggiore del previsto delle economie emergenti.
Stando alle ultime stime, il Pil mondiale metterà a segno un +3,2% quest’anno e un +3,5% il prossimo dopo il +3,6% registrato nel 2018 e un +3,8% del 2017. In entrambi i casi si tratta di previsioni ridotte dello 0,1% rispetto alle stime elaborate ad aprile.
Quanto al rischio deflazione, l’istituto di Washington avverte: “è stato riacceso da un rallentamento dell’economia mondiale e da un calo dell’inflazione core nelle economie avanzate ed emergenti. Tra gli altri rischi, l’Fmi cita il cambiamento climatico, quelli politici e le guerre.
Sul fronte Italia, il Fmi ha confermato la stima di +0,1% per il pil italiano nel 2019, rivedendo però al ribasso di 0,1 punti percentuali a +0,8% quella per il 2020. I risultati di quest’anno e il prossimo seguono il +1,7% registrato dal pil dell’Italia nel 2017 e il +0,9% del 2018.
“L’incertezza sulle prospettive di bilancio resta simile a quella riscontrata in aprile con un impatto sugli investimenti e la domanda interna” dice l’istituto di Washington.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.