Focus oro con guerra Hamas-Israele. I forti buy fanno una pausa
Attenzione ai prezzi dell’oro, che nelle ultime ore hanno fatto dietrofront, dopo il forte rialzo della scorsa settimana.
I futures del bene rifugio per eccellenza scendono dello 0,46% a quota $1.932,40 l’oncia.
Venerdì scorso i prezzi hanno messo a segno un forte rally, a causa dell’escalation delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, scatenata dall’attacco di Hamas a Israele dello scorso sabato 7 ottobre.
I contratti futures sull’oro scambiati sul Comex con scadenza a dicembre sono saliti così del 3,11%, mettendo a segno il rally più forte dal dicembre del 2022, balzando a $1.941,50.
Il forte rialzo ha portato i contratti a salire oltre le medie mobili in 50 e 200 giorni per la prima volta dal 20 settembre 2023.
La ricerca di asset rifugio (safe asset) da parte degli investitori, che temono l’allargamento del conflitto tra Hamas e Israele ad altre aree del Medio Oriente, in particolare il coinvolgimento dell’Iran, ha portato i prezzi dell’oro a balzare del 5,22%, la scorsa settimana, al massimo dalla metà di marzo.
I futures sono in rialzo del 6,31% su base annua.
Occhio all’ETF VanEck Gold Miners ETF, scattato del 4,36% nella seduta di venerdì, e del VanEck Junior Gold Miners ETF, salito del 5,12%.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.