Focus Usa: l’inflazione alta perdurerà più di quanto prevede la Fed (analisti)
L’inflazione Usa ha già toccato il suo picco. I dati odierni, con progresso annuo del 5,4% e variazione mensile di +0,5% (dal +0,9% di giugno) lasciano intendere che le pressioni sui prezzi siano destinate a scemare. “Il tasso annuo di inflazione ha apparentemente raggiunto il picco, tuttavia, non siamo ottimisti come la Federal Reserve nel pensare che torneremo rapidamente all’area obiettivo del 2%”, asserisce James Knightley, capo economista di Ing.
I dettagli del report inflazione di luglio mostrano la stabilità dei prezzi delle auto usate (0,2% m/m) dopo il loro recente aumento, mentre i prezzi dell’abbigliamento sono rimasti invariati nel mese e le tariffe aeree sono diminuite dello 0,1% dopo essere aumentate notevolmente negli ultimi mesi. Queste tre cifre relativamente basse sono la ragione principale della sorpresa al ribasso sulla cifra dell’inflazione di fondo. “Tuttavia – aggiunge Knightley – c’è la sensazione di un ampliamento delle pressioni sui prezzi con la maggior parte degli altri componenti che riportano lo stesso aumento del mese scorso o superiore. Ad esempio, il tempo libero ha mostrato una forte accelerazione (0,6% m/m), l’assistenza medica ha registrato il suo aumento più rapido da febbraio (0,3%) e i costi delle abitazioni hanno registrato un altro aumento dello 0,4%”.
Un motivo chiave che spinge Ing a ritenere che l’inflazione rimarrà ‘più alta più a lungo’ è il costo delle abitazioni. Gli affitti rappresentano un terzo del paniere dell’IPC con movimenti in queste componenti che tendono a rimanere indietro di 12-18 mesi rispetto alle variazioni dei prezzi delle abitazioni. Pertanto le componenti abitative dell’inflazione saranno la storia da tenere d’occhio nella seconda metà di quest’anno e potrebbero aggiungere da sole quasi un intero punto percentuale all’inflazione annuale.
A detta di Ing l’inflazione primaria statunitense rimarrà al di sopra del 4% fino al primo trimestre 2022, con l’inflazione di fondo che difficilmente scenderà al di sotto del 3% fino all’estate del prossimo anno.
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