Frecciarossa in borsa, Mazzoncini: “mezzo non un fine”
Il gruppo Ferrovie dello Stato ha segnato un risultato netto ai massimi storici di 772 milioni di euro nel 2016, di questi 300 saranno distribuiti all’azionista ministero dell’Economia. La società guidata da Renato Mazzoncini ha diffuso i dati di bilancio i cui punti salienti sono la crescita del 66,4% per l’utile netto, quella del 16,1% per l’Ebitda a 2,3 miliardi di euro, mentre i ricavi operativi sono cresciuti del 4% di 343 milioni di euro.
In un’intervista alla Stampa Mazzocini ha dichiarato che Fs è ora al “vertice in Europa per redditività”. In merito alla quotazione in borsa, l’ad ha detto che “deve essere un mezzo, non un fine. L’unico business che possa beneficiare di una quotazione è quello della lunga concorrenza, perché è l’unico che lavora in un mercato totalmente liberalizzato, direi il più liberalizzato al mondo”.
“Oggi pensiamo” a quotare “il 30%”, ha proseguito l’ad, “è una quota che potrebbe consentirci poi eventuali aumenti di capitale per finanziare operazioni specifiche. In generale, non è utile aprire un dibattito sulla quotazione ora, quando non abbiamo ancora la società e i tempi tecnici sono incomprimibili”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.