Ftse Mib in cauto rialzo all’indomani della Bce. Intesa e Poste ostacolate da livelli chiave
Ftse Mib. Dopo aver toccato il 13 agosto il massimo di periodo a 26.687 punti sono scattate le prese di beneficio sull’indice italiano che ha testato più volte i 26.000 punti, livello che è stato nuovamente infranto nelle ultime sedute.
Intesa Sanpaolo. Il titolo ha un’impostazione grafica rialzista anche se le quotazioni sono ancora distanti dai massimi pre-covid a 2,62 euro. Dopo la fase di debolezza dei finanziari duramente colpiti a luglio dai timori per la crescita, il tiolo ha avviato un forte rimbalzo tornando oltre quota 2,4 euro, livello che ultimamente sta ostacolando il rialzo dei corsi.
Poste Italiane. Il titolo presenta un quadro grafico positivo anche se da circa due mesi il titolo sta attraversando una sorta di fase laterale in attesa di particolari spunti operativi. In particolare, l’ultimo tentativo di superare la resistenza a 11,63 euro è stato vanificato con la seduta del 7 settembre che ha generato debolezza sul titolo.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.