Fuga dal rischio, giù tutte le Borse e bitcoin crolla sotto i 40.000 $
Mercati sotto pressione a fine ottava con la doccia fredda arrivata ieri sera da Netflix che alimenta ulteriormente il sell-off sull’azionario. Il Ftse Mib segna in avvio -1,4% a 27.179 punti con tutti i titoli in territorio negativo. Spicca il calo fino a -4% di Stellantis, tra i migliori performer in questo mese di gennaio. Circa -2,5% per CNH e STM.
Ieri sera Wall Street è scesa bruscamente in chiusura con il Dow Jones che ha ceduto lo 0,89% e il Nasdaq l’1,3%. Dopo la chiusura è arrivata la delusione da Netflix che prevede una debole crescita degli abbonati nel trimestre in corso. Per il primo trimestre di quest’anno, il colosso dello streaming prevede una crescita degli abbonati, su base netta, di 2,5 milioni, decisamente al di sotto dei 3,98 milioni di nuovi abbonati del primo trimestre del 2021, e molto sotto dei 6,93 milioni attesi dagli analisti, secondo le stime di StreetAccount.
“Ancora una volta le preoccupazioni per l’inflazione e le deboli trimestrali si sono combinate per spingere i mercati al ribasso, arrestando ieri un piccolo rimbalzo nei mercati statunitensi e trasformandolo in una drammatica inversione”, asseriscono stamatina gli esperti di IG.
Il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Janet Yellen ha affermato che l’amministrazione cercherà di combattere l’inflazione. Parole che alimentano la pressione sulla Fed per una politica monetaria aggressiva nel corso del 2022. Sul fronte societario, Netflix e Peloton sono crollate nell’after hours complice il forte rallentamento nella crescita degli abbonati per la prima e il taglio dell’outlook per l’intero anno per Peloton.
Con i cali di mercoledì il Nasdaq 100 era già entrato in territorio correttivo (oltre -10% dai massimi). Anche l’indice S&P 500 viaggia adesso oltre il 5% dal suo massimo di gennaio. Tra gli altri asset si segnala la discesa dei rendimenti dei Treasury, con il decennale Usa andato ampiamente sotto l’1,8%. Tra le commodity in calo il petrolio complice anche la salita a sorpresa delle scorte di greggio degli Stati Uniti. La Casa Bianca ha detto che lavorerà per accelerare il rilascio di riserve strategiche.
Infine nuovo crash delle criptovalute con bitcoin giù di oltre l’8% ai minimi a 5 mesi. Il bitcoin è scivolato di oltre il 14% da inizio anno e segna oltre -40% dai top di novembre. La capitalizzazione di mercato globale delle criptovalute oggi è crollata di oltre il 5%, scendendo al di sotto dei $ 2 trilioni a $ 1,98 trilioni, secondo CoinGeck. Gli investitori guardano con preoccupazione alle mosse restrittive delle banche centrali per contrastare l’inflazione. Inoltre, c’è il timore che i regolatori, in particolare la Securities and Exchange Commission (SEC), quest’anno introduca restrizioni sulle criptovalute. La banca centrale russa starebbe valutando il divieto del dell’attività di mining di Bitcoin e di criptovalute. La Russia è tra i primi tre Paesi per il mining di Bitcoin.
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Finale positivo a Piazza Affari, nonostante i ribassi delle banche. Male gli indici Pmi, torna in voga taglio tassi Bce da 50 bp
Gli indici di Wall Street mostrano andamenti contrastati mentre gli investitori valutano i dati macroeconomici dell’eurozona e le possibili nomine del presidente eletto Trump. L’attenzione è anche rivolta ai dati PMI e alla fiducia dei consumatori negli USA, con il mercato che specula su un possibile taglio dei tassi da parte della Fed.
Ferrari ha acquistato 18.671 azioni ordinarie sul New York Stock Exchange come parte del suo programma di riacquisto azionario. L’acquisto rientra nella quinta tranche di un piano pluriennale da 2 miliardi di euro previsto fino al 2026.
Bosch, il leader mondiale nella fornitura di componenti per autoveicoli, ha dichiarato l’intenzione di ridurre 5.550 posti di lavoro a livello globale, principalmente in Germania, a causa delle sfide nel mercato delle auto nuove. La produzione globale di veicoli è prevista stagnare o diminuire leggermente, influenzata dalla domanda calante, dalla transizione ai veicoli elettrici e dalla crescente concorrenza cinese.