Fuga dal Venezuela: bond perdono un punto percentuale pieno
Sul mercato obbligazionario è in atto una vera e propria fuga dai Bond emessi dal Venezuela. I trader sono preoccupati dalla possibilità che gli Stati Uniti impongano sanzioni dopo il voto “nel sangue” di domenica sull’Assemblea Costituente. Durante gli scontri di ieri in Venezuela tra oppositori e forze governative sono morte 13 persone. Le autorità dell’Unione Europea dice di nutrire dei dubbi che i risultati delle elezioni sono da ritenere leciti, dal momento che il voto si è svolto in circostanze “dubbie e spesso violente”.
Il prezzo dei bond a lungo termine del paese denominati in dollari è calato di quasi un punto percentuale pieno stando ai dati degli schermi Thomson Reuters. Il valore dei Bond societari emessi dal gruppo petrolifero Petróleos de Venezuela è anch’esso in netto ribasso. L’azienda compra greggio dagli Stati Uniti e ne fa una miscela con il petrolio di sua produzione per poi esportarlo. Una qualsiasi misura punitiva dell’America danneggerebbe i profitti della società. Il Venezuela è il quarto paese esportatore di greggio al mondo ma attraversa da tempo una crisi economica.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.