FXCM: report occupazionale Usa è un assist per la Fed
Secondo l’analista di FXCM Matteo Paganini il rapporto occupazionale pubblicato in Usa, che ha mostrato la creazione di 156 mila posti di lavoro in settembre, meno del previsto, è da considerare “tutto sommato positivo” e rappresetna dunque un assiste per la Fed che avrà le mani libere per potere imporre una stretta monetaria entro fine anno. Il dato conferma la creazione di posti di lavoro in Usa e “potrebbe risultare propedeutico a un rialzo di tassi nel mese di dicembre (attualmente la nostra call ufficiale rimane questa, vedremo se nel corso di novembre cambieranno le condizioni ma, ad ora, lo sosteniamo da più di un anno a questa parte)”.
“Le reazioni iniziali sono state di vendita di dollaro americano (situazione a parte per la sterlina contro dollaro dopo il crollo avvenuto questa notte); le borse hanno tentato di raggiungere i massimi e non escludiamo tentativi di estensione ulteriore in virtù di un ragionamento che permette ricerca di rendimenti sui listini da qui alle prossime settimane, in attesa di comprendere come si formeranno le aspettative per dicembre (in caso di maggioranza importante che preveda un taglio, le borse potrebbero cominciare a stornare)”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.