Gas: in rialzo del 13% dopo vicende Russia
Balzo del gas, in scia agli avvenimenti del weekend in Russia. I future con consegna luglio sul gas naturale europeo sono in rialzo del 13% a 36,75 euro/MWh, dopo la breve ribellione delle truppe del gruppo Wagner che si è aggiunto ai timori sull’offerta in un mercato già volatile.
Il prezzo della materia prima è aumentato di oltre il 30% questo mese, anche per via delle interruzioni prolungate della produzione in Norvegia che hanno più che controbilanciato la domanda fiacca.
“Il rischio geopolitico russo ora è significativamente più alto rispetto a prima del fine settimana”, ha affermato Tom Marzec-Manser, responsabile delle analisi sul gas presso ICIS. Ciò che spinge le quotazioni verso l’alto è “l’incertezza su ciò che potrebbe accadere nelle prossime settimane all’interno della stessa Russia, piuttosto che in Ucraina”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.