General Motors taglia personale e produzione: titolo accelera in Borsa
Nel suo primo grande piano di ristrutturazione dall’amministrazione controllata di un decennio fa e in una scelta che non piacerà né all’amministrazione Trump né al governo canadese, General Motors ha deciso di non produrre più certi modelli di auto in America e di apportare tagli al personale negli Stati Uniti. Tra le vetture che non vedremo più in commercio si possono citare la Chevrolet Cruze, la Cadillac CT6 e la Buick LaCrosse. Nell’ambito della nuova strategia, General Motors investirà maggiormente nei veicoli elettrici.
I mercati invece hanno mostrato di apprezzare i piani di riduzione dei costi con il titolo che fa un balzo di anche il 4% in Borsa (vedi grafico). Si tratta del rialzo giornaliero più poderoso dal 31 ottobre. Gli stabilimenti che chiuderanno sono concentrati in Ohio, Maryland, Michigan e Ontario (Canada). Oltre a quella di assemblaggio sudcoreana, al di fuori dai confini americani General Motors chiuderà anche altre due fabbriche entro il 2019. In tutto gli stabilimenti che la casa automobilistica di Detroit ha deciso di chiudere saranno sette.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.