Generali: completa con successo collocamento quarto green bond
Assicurazioni Generali ha collocato un nuovo titolo Tier 2 denominato in euro con scadenza 20 aprile 2033 emesso in formato “green” ai sensi del Sustainability Bond Framework di Generali. L’operazione è in linea con l’impegno di Generali nella sostenibilità.
I Nuovi Titoli sono emessi contestualmente all’offerta di riacquisto per cassa annunciata da Generali in data 13 aprile 2023, del titolo “€1,500,000,000 4.596% Fixed-Floating Rate Perpetual Notes”, con l’obiettivo di riacquistare un importo nominale aggregato di Titoli non superiore a €500.000.000. L’offerta per il riacquisto terminerà alle ore 17.00 del 19 aprile 2023.
In fase di collocamento dei nuovi titoli, sono stati raccolti ordini pari a €3,9 miliardi, oltre 7 volte l’offerta, da una base altamente diversificata di oltre 300 investitori istituzionali internazionali, compresa una presenza significativa di fondi con mandati Green/SRI.
I nuovi titoli hanno un rating previsto per l’emissione pari a Baa2 / BBB (Moody’s / Fitch). L’importo si attesta a €500 milioni, la cedola al 5,399% e saranno quotati su Borsa di Lussemburgo, ExtraMOT e Lux Green Exchange.
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Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.