Germania, Bundesbank taglia previsioni inflazione
La banca centrale tedesca ha rivisto al ribasso le previsioni sull’inflazione per quest’anno e il successivo. La decisione rende più difficile il compito di Jens Weidmann, che non potrà più opporre resistenza a eventuali nuove misure di stimolo di Draghi che dovrebbe potenziare il Quantitative Easing e impore tassi sui depositi ancora più negativi.
La Bce rivedrà le sue stime alla riunione di politica monetaria di marzo. Complice il crollo delle quotazioni del petrolio, le stime sui prezzi al consumo della Bundesbank per il 2016 sono state ridotte dall’1,1% allo 0,25% e all’1,75% dal 2% nel 2017.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.