Gestori in Europa pagano spese operative fondi per ridurre costi clienti
In un momento di crisi per i fondi a gestione attiva, che hanno visto una fuga impressionante di investimenti negli ultimi mesi a vantaggio dei fondi indicizzati, quattro fund manager su cinque di quelli attivi in Europa stanno finanziando con i propri soldi le spese operative dei fondi di investimento, con l’obiettivo di ridurre al minimo i costi per i clienti.
Una ricerca di Fizt Partners ha mostrato, difatti, che la pratica è diffusa tra i gestori dal momento che vi fa ricorso il 79% dei fund manager cross-border in Europa che si servono di fornitori di servizi terzi. Dai risultati emerge inoltre che il 19% dei finanziamenti che viene pagato dai gestori risulta superiore alle commissioni pagate dai clienti. Il 24% dei maggiori asset manager con fondi europei applica una politica volta a impedire che le commissioni siano troppo elevate, imponendo ad esempio un tetto ai costi almeno in una delle categorie di fondi offerte alla clientela.
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L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.
Le borse cinesi chiudono in negativo a causa della cautela sui mercati globali, influenzata dall’approccio della Federal Reserve sui tassi. L’indice Hang Seng perde lo 0,5%, mentre Shanghai segna un calo dello 0,36%. Anche Sydney e Seul registrano performance negative.