Giappone: yen precipita a minimo 38 anni, oltre 160 per dollaro. Tokyo interverrà di nuovo? Borsa di Tokyo -1%
Fari puntati sullo yen, che nelle contrattazioni overnight è scivolato nei confronti del dollaro fino a quota 160,87. Ora il cambio USD-JPY perde terreno, a quota 160,31.
Fatto sta che l’indebolimento dello yen continua a preoccupare le autorità del Giappone: la valuta nipponica ha testato quota 160 nei confronti del dollaro Usa per la prima volta dal 1990 alla fine di aprile di questo anno, portando il ministero del Tesoro del Giappone a intervenire sui mercati per la prima volta dall’ottobre del 2022 nei giorni compresi tra il 26 aprile e il 29 maggio, nell’intento di sostenere la valuta. Valuta che alla fine di maggio era crollata fino a 160,88, al valore minimo dal 1986.
Oggi il ministro delle Finanze del Giappone Shunichi Suzuki ha ammesso che il governo di Tokyo è “profondamente preoccupato per l’impatto che il forex ha sull’economia”.
Da segnalare che la moneta giapponese ha perso il 2% nel mese di giugno e il 12% nell’anno contro il dollaro Usa, a causa della divergenza tra i tassi del Giappone e quelli degli Stati Uniti, che continua a essere ampia anche dopo la fine dei tassi negativi decisa dalla Bank of Japan lo scorso marzo, con il primo rialzo dei tassi dal 2007.
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