Giorgia Meloni va subito all’attacco della BCE su rialzo tassi e stop acquisti BTP
Giorgia Meloni usa il suo primo discorso in parlamento per criticare senza mezzi termini la Banca centrale europea. La neo premier ha preso di mira i rialzi dei tassi di interesse che sta portando avanti la BCE che probabilmente giovedì 27 ottobre decreterà un ulteriore aumento del costo del denaro di 75 punti base, il secondo rialzo ‘pesante’ consecutivo.
La decisione della Bce, al pari di altre banche centrali, per la prima volta dopo 11 anni, a rialzare i tassi di interesse è “da molti reputata scelta azzardata e che rischia di ripercuotersi sul credito bancario a famiglie e imprese, e che si somma a quella già assunta dalla stessa Banca centrale di porre fine, a partire dal 1° luglio 2022, al programma di acquisto di titoli a reddito fisso sul mercato aperto, creando una difficoltà aggiuntiva a quegli Stati membri che hanno un elevato debito pubblico”, sono state le parole pronunciate alla Camera dal presidente del Consiglio.
Parole che non sono passate inosservate a livello internazionale. Bloomberg News bolla le parole della Meloni come l’attacco il più diretto finora da parte di un politico della zona euro al rialzo dei tassi della BCE.
Recentemente a criticare le politiche monetarie restrittive è stata il primo ministro finlandese, Sanna Marin, che a inizio di ottobre ha pubblicato una citazione su Twitter in cui affermava che qualcosa era “seriamente sbagliato con il
idee prevalenti di politica monetaria, quando le banche centrali proteggono la loro credibilità spingendo le economie in recessione”.
Negli ultimi mesi la repentina risalita dei rendimenti dei titoli di Stato ha rimesso la vulnerabilità dell’Italia al centro del dibattito in Eurozona, complice l’elevato debito pubblico del paese (oltre 150% del PIL). La BCE ha cercato di arginare le pressioni convocando a giugno una riunione di emergenza per creare un nuovo strumento di crisi
per arginare tale speculazione. Il nuovo strumento anti-spread, chiamato Transmission Protection Instrument (TPI), è stato poi svelata a luglio.
Buy Italy
“Mi sento di dire che se questo Governo riuscirà a fare ciò che ha in mente, scommettere sull’Italia potrebbe essere non solo un investimento sicuro, ma forse perfino un affare. Perché l’orizzonte al quale vogliamo guardare non è il prossimo anno o la prossima scadenza elettorale, quello che ci interessa è come sarà l’Italia tra dieci anni“, ha detto la Meloni in un altro passaggio del suo discorso alla Camera.
Il nuovo primo ministro italiano ha dichiarato che il suo governo farà sentire con forza la sua voce nel proporre riforme all’Unione Europea, impegnandosi a rispettare le regole finanziarie. “Solo un Paese che rispetta pienamente le regole può avere l’autorità sufficiente per chiedere a livello europeo e occidentale che i costi della crisi internazionale siano più equamente suddivisi”, ha detto la Meloni. “Il popolo italiano non deve ricevere lezioni dall’esterno”.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.