Governo Cottarelli: nulla di fatto su squadra ministri, rivedrà Mattarella oggi
Nulla di fatto: a sorpresa Carlo Cottarelli è uscito dalla sua visita al Colle senza nulla in mano. I giornalisti aspettavano che il primo ministro incaricato presentasse la formazione della sua squadra del governo di transizione e politicamente neutrale. Così non è stato. Su qualche nome evidentemente Cottarelli non ha trovato la disponibilità che sperava. L’ex commissario della spending review sta incontrando difficoltà a mettere in piedi una squadra di governo “di servizio” che finirà per durare solo qualche mese. Anche il PD ha annunciato che non voterà la fiducia e che è d’accordo con l’andare subito al voto. Le date più probabili per lo svolgimento delle elezioni anticipate sono il 9 e il 16 settembre.
In questi minuti si sa che Cottarelli, keynesiano convinto che vorrebbe mettere i conti a posto e varare la manovra di bilancio prima di andare al voto anticipato nel 2019, è tornato a Montecitorio – così riferiscono i media italiani – ed è probabile che stia continuando il suo lavoro. L’ex funzionario FMI ha bisogno probabilmente di un po’ di tempo in più per sistemare gli ultimi tasselli del puzzle. Non è facile convincere personalità di spicco e alti esponenti della società civile a lasciare la loro professione per un incarico di grande responsabilità così breve.
Mattarella ha sempre escluso uno scioglimento delle Camere subito e un voto “ultra anticipato” come ipotizzano in queste ore alcune forze politiche (si parla di voto anche a luglio). Il ragionamento dei commentatori di politica è che un governo non legittimato dal parlamento come sarebbe quello neutrale di Cottarelli su certe cose – come scongiurare lo scatto delle clausole di salvaguardia e relativo aumento dell’IVA da 12,5-15 miliardi circa – potrebbe fare più danni che altro Lo scopriremo domani, quello che è sicuro è che una crisi politica e istituzionale così lunga e tanto intensa in Italia non si era mai vista.
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Seduta in calo per le borse europee e per Piazza Affari, all’indomani della riunione della Fed. Sul Ftse Mib arretrano soprattutto Tim e Stm
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.