Grant Thornton: imprese meno fiduciose a livello globale ma l’Italia si rialza
L’instabilità dei mercati finanziari e l’incertezza del panorama politico hanno reso le imprese a livello mondiale meno fiduciose nel primo semestre del 2019. Questo quanto emerge dall’International Business Report (IBR) di Grant Thornton, ricerca effettuata a livello globale sui dirigenti di oltre 2500 imprese del mid-.
Nel dettaglio l’ottimismo da parte delle aziende a livello globale registra un significativo calo, passando da 39% a 32% in merito alle aspettative economiche per i prossimi 12 mesi. Al contempo le attese su fatturato, redditività e occupazione sono scese ai livelli del 2016. L’Italia, comunque, fa meglio della media del pianeta e anche della Ue, nei primi sei mesi dell’anno. Nel dettaglio il 36% delle aziende si dimostra ottimista sulla crescita del mercato nei prossimi 12 mesi e nel prossimo anno il 50% delle imprese tricolore intende aumentare il proprio budget di spesa in R&S, mentre solo il 6% delle aziende intervistate prevede di ridurlo.
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Ford ha annunciato il taglio di 4.000 posti di lavoro in Europa, principalmente in Germania e Regno Unito, entro il 2027. La decisione è legata alla debolezza economica e alla domanda di auto elettriche inferiore alle aspettative. L’azienda sta anche adeguando la produzione dei nuovi modelli Explorer e Capri.
Wall Street apre in modo stabile con l’attenzione rivolta a Nvidia, che pubblicherà i risultati trimestrali. Gli investitori monitorano da vicino la domanda dei nuovi chip Blackwell per l’IA, mentre le tensioni geopolitiche continuano a influenzare i mercati.
Negli Stati Uniti, le domande di mutuo sono in aumento, con un incremento dell’1,7% nell’indice delle richieste di mutuo ipotecario nella settimana del 15 novembre. Anche le richieste di rifinanziamento e nuove domande mostrano una crescita significativa, secondo la Mortgage Bankers Associations (MBA). I tassi sui mutui trentennali sono saliti al 6,90%.