Grecia, ministri Eurogruppo decidono sul piano di aiuti
Oltre alla instabilità del settore bancario e alle paure di recessione, uno degli altri fattori che stanno innervosendo gli investitori di mercato riguarda l’appuntamento dei ministri delle Finanze dell’Eurogruppo di quest’oggi, in cui si deciderà se accettare di concedere un terzo round di aiuti o meno alla Grecia. La Commissione Ue è insieme a Bce e Fondo Monetario Internazionale uno dei creditori del paese indebitato.
Privo di leva negoziale, il governo di Tsipras ha mantenuto le promesse fatte alla troika, riformando le pensioni, provocando le proteste di decine di migliaia di persone che dal nuovo esecutivo anti austerity si aspettavano un altro tipo di misure e non altri sacrifici fatti di tagli ai servizi e aumenti della pressione fiscale. Ciononostante, non è dato per certo che la Grecia otterrà i finanziamenti di cui ha disperato bisogno per rimanere a galla.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.