Grecia, raggiunta linea comune dei creditori internazionali
Il fronte dei creditori internazionali si è riunito oggi, a dispetto delle rotture dei giorni scorsi, per sbloccare la nuova porzione di aiuti alla Grecia: un nuovo flusso di credito da 7 miliardi di euro. La riunione è stata convocata dal presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem e vi hanno preso parte il ministro delle Finanze olandesi, il suo omologo greco, Euclides Tsakalotos, il direttore generale degli Affari economici comunitari, Marco Buti, il direttore dell’Esm (Fondo Salva-stati) Klaus Regling e i rappresentanti della Bce e del Fmi. Era proprio quest’ultima istituzione internazionale ad aver posto seri dubbi sulla sua futura partecipazione a sostegno della Grecia, avendo giudicato gli obiettivi posti a condizione dei finanziamenti come troppo restrittivi e irrealistici per l’economia ellenica. Il Fondo diretto da Christine Lagarde, aveva dunque proposto nuovi tagli del debito e la riduzione dei target sul surplus primario (tanto è maggiore quest’ultimo, tanto è più severo il regime di austerità fiscale).
Una linea comune sugli aiuti è stata inviata oggi a Bruxelles, mentre i rendimenti dei bond greci tornano a scendere.
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La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.
La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.
A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.