Gros-Pietro (Intesa SanPaolo): sì intervento Stato in banche, ma poi esca il prima possibile”
in un’intervista sul Sole-24Ore il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, afferma che “è giustificato che lo Stato intervenga nelle banche perchè sono uno snodo fondamentale della produzione della ricchezza nazionale, dunque c’è un interesse pubblico. Ma è necessario che, una volta entrato, lo Stato prenda realmente il controllo, compia scelte forti ed esca il prima possibile”.
Nella stessa intervista, Gros-Pietro avverte tuttavia sui rischi che una regolamentazione eccessiva del settore bancario potrebbe avere sul credito a favore dell’economia
“Rischiamo di entrare in un circolo vizioso: i regolatori si sono impegnati a ridurre la rischiosità delle banche per evitare che andassero a scapito dei cittadini. Ma alzare le asticelle significa allontanare capitali. La salvaguardia della solidità è un obiettivo importante, però se si esagera succede che a parità di capitale disponibile le banche possano fare meno credito. Per aumentare il credito allora serve più capitale, che andrà remunerato con maggiore redditività. Molto difficile vista l’attuale curva dei tassi.
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Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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