Guerra commerciale, Wall Street in forte calo: aumenta avversione al rischio
L’avversione al rischio aumenta con il passare dei minuti nei mercati azionari e anche Wall Street non dovrebbe rappresentare un’eccezione in questo senso. L’andamento dei future sui principali indici della Borsa americana fa presagire una seduta molto difficile per l’azionario oltreoceano. I contratti sul Dow Jones perdono ben 330 punti (-1,3%) con i trader che reagiscono male all’ennesima escalation della guerra commerciale tra Usa e Cina.
Craig Erlam della società di trading OANDA sostiene che l’appetito per i titoli rischiosi sta scemando. “Con la Cina che non mostra alcuna volontà di essere sottomessa – e infatti il ministero del Commercio ha promesso di rispondere a qualsiasi nuovo dazio imposto dagli Usa mentre il ministero degli Esteri ha confermato che anche se Pechino non vuole una guerra commerciale, non ha paura di affrontarla – è difficile dire quando tutto questo può terminare e dove porterà”.
Inoltre è difficile calcolare anche quali saranno i danni, in particolare considrando che anche l’Unione Europea (e l’India) stanno per annunciare ritorsioni bilaterali. L’escalation degli ultimi giorni ha scosso gli investitori e sembra aver la capacità di mettere fine alla corsa dei listini Usa iniziata a maggio. Le Borse in Cina hanno per ora fatto ancora peggio di Wall Street, ma le aziende Usa che fanno affari nella potenza asiatica non sono chiaramente immuni alla guerra commerciale e potrebbero essere presto messe sotto pressione se le due parti non trovano presto un accordo per una soluzione “pacifica”.
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Finale contrastato per le borse europee, in un clima di attesa per l’inflazione Usa di domani e la riunione Bce di giovedì. A Piazza Affari, il Ftse Mib chiude in flessione dello 0,1%
La giornata a Wall Street inizia con oscillazioni minime, mentre gli investitori guardano ai prossimi dati sull’inflazione. Le attese si concentrano sulla pubblicazione dei prezzi al consumo e alla produzione, e su un probabile taglio dei tassi da parte della Federal Reserve.
Ferrari ha annunciato un importante accordo con Andretti Formula Racing per fornire power unit e cambi a partire dal 2026, a condizione che l’iscrizione di Andretti al Campionato FIA di Formula 1 venga approvata. Questo accordo rappresenta un passo significativo per entrambe le scuderie nel panorama della Formula 1.
L’Italia si afferma come leader nel campo dell’intelligenza artificiale con il progetto IT4LIA AI Factory, selezionato dalla Commissione Europea. L’iniziativa prevede la creazione di un supercomputer avanzato presso il Tecnopolo di Bologna, destinato a potenziare settori strategici come l’agroalimentare e la cybersecurity, con un investimento di 430 milioni di euro.