Guerra dazi: società Usa in fuga dalla Cina
Fuga delle società Usa dalla Cina. Spaventate dalla conseguenze della guerra commerciale, secondo un sondaggio pubblicato mercoledì dalla Camera di commercio americana a Shanghai, più di un quarto degli intervistati – o il 26,5% – ha affermato che nell’ultimo anno ha reindirizzato gli investimenti originariamente previsti per la Cina verso altre regioni. Si tratta di un aumento di 6,9 punti percentuali rispetto allo scorso anno, rilevando che le industrie di tecnologia, hardware, software e servizi hanno registrato il più alto livello di cambiamenti nella destinazione degli investimenti.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.