Hedge fund: manager strapagati, stipendi da 13 miliardi di dollari
NEW YORK – Cifre record per i top manager degli hedge fund. Secondo quanto rivela il New York Times, i 25 manager più pagati che lavorano nei fondi hanno racimolato complessivamente 12,94 miliardi di dollari.
Una cifra che si spiega considerando anche il boom dell’industria degli hedge fund, che vale 2.900 miliardi di dollari contro i 539 miliardi di dollari del 2001. Così la JP Morgan ha versato 27 milioni di dollari nel 2015 all’ad Jamie Dimon un assegno da 27 milioni di dollari per il 2015. Kenneth Griffin del fondo Citadel ha invece incassato 1,7 miliardi di dollari. Proprio Griffin secondo Forbes vale 7,5 miliardi di dollari, e di recente è balzato agli onori delle cronache per aver speso 500 milioni di dollari per due opere d’arte.
Tra gli altri top manager strapagati anche James Simons di Renaissance Technologies (1,7 miliardi di dollari nel 2015), Ray Dalio di Bridgewater Associates e David Tepper di Appaloosa Management ( 1,4 miliardi) e Israel Englander di Millenium Management che ha incassato 1,5 miliardi di dollari.
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Il deficit della bilancia commerciale degli Stati Uniti ha registrato un incremento del 4,7% a novembre, superando le previsioni degli analisti. Il dipartimento del Commercio ha riportato un deficit di 102,86 miliardi di dollari, contro stime di 101,2 miliardi. L’aumento è dovuto principalmente a un incremento delle importazioni, che hanno raggiunto 279,2 miliardi di dollari.
Nel 2024, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, insieme agli assessorati regionali, ha approvato 25 progetti di sviluppo della rete elettrica nazionale, gestiti da Terna, per un totale di oltre 2,3 miliardi di euro. Questi progetti, tra cui Elmed, Adriatic Link e Bolano-Annunziata, porteranno benefici ambientali, sociali ed economici, riducendo l’impatto paesaggistico e liberando territorio.
La Banca Mondiale ha rivisto al rialzo le stime di crescita economica della Cina per quest’anno e il prossimo, segnalando però preoccupazioni per la fiducia dei consumatori e il settore immobiliare. Le sfide interne e l’imminente aumento dei dazi USA potrebbero influenzare la crescita futura.