Impennata tassi Treasuries e BTP, nuovi massimi degli ultimi anni. Fed: Citi scommette su strette monstre
Nuovo record dal maggio del 2019 per i tassi sui Treasuries decennali Usa, schizzati fino al 2,475%. Si infiammano anche i tassi sui BTP a 10 anni, che salgono al 2,08%, al record dall’aprile del 2020.
Si fanno più hawkish le previsioni degli analisti sulle prossime mosse della Federal Reserve di Jerome Powell. La divisione di ricerca di Citi prevede ora una carrellata di strette monetarie, ciascuna di 50 punti base, nei mesi di maggio, giugno, luglio e settembre.
“Prevediamo ora che la Fed aumenterà i tassi di 275 punti base nel 2022 (rispetto a+ 200 pb precedentemente attesi), con aumenti di 50 punti base a maggio, giugno, luglio e settembre e strette di 25 punti base a ottobre e dicembre, fino ad arrivare a una forchetta compresa tra il 2,75% e il 3% alla fine del 2022”, si legge nella nota di Citi.
Hawkish anche le previsioni di Bank of America, che ha reso noto di prevedere una stretta monetaria di 50 punti base a giugno e a luglio, e rialzi dei tassi di 25 punti base nelle altre riunioni del Fomc, il braccio di politica monetaria della Fed.
“La Fed ha accettato di essere rimasta indietro (rispetto alla crescita dell’inflazione” e sarà di conseguenza “incoraggiata dalla resilienza dell’economia e dei mercati finanziari. L’interrogativo che rimane è se sarà disposta a imporre una grave sofferenza all’economia, al fine di frenare l’inflazione”, ha commentato Ethan Harris, economista di Bank of America.
Breaking news
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.
La Borsa di Tokyo ha terminato la giornata in calo, influenzata dalle politiche restrittive della Fed e dal crollo dei titoli tecnologici in Asia, seguendo Wall Street. Mentre le banche hanno limitato le perdite, l’indice Nikkei ha perso l’1,09% e il Topix lo 0,73%. La BoJ si prepara a un aumento dei tassi a dicembre. Hong Kong in ripresa, Shenzhen e Shanghai mostrano andamenti contrastanti.
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