Inflazione Cina: il trend dell’indice dei prezzi al consumo e del PPI a giugno. Come reagiscono borse Hong Kong e Shanghai
Nel mese di giugno l’inflazione della Cina misurata dall’indice dei prezzi al consumo è salita dello 0,2% su base annua, rispetto al +0,4% atteso dal consensus degli analisti e alla crescita precedente dello 0,3%.
L’indice dei prezzi alla produzione PPI, altro termometro dell’inflazione, è sceso invece dello 0,8% su base annua, in linea con le previsioni, rispetto al calo precedente dell’1,4%.
Alle 7.10 circa ora italiana la borsa di Hong Kong segna un rialzo dello 0,27%, mentre la borsa di Shanghai arretra dello 0,33%.
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Seduta in chiaroscuro per le borse del Vecchio Continente. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina in rialzo dello 0,5% a 35.108 punti
A Wall Street, l’apertura è piatta con il settore tecnologico sotto pressione. Le dichiarazioni dell’AD di Nvidia, Jensen Huang, influenzano l’andamento dei titoli, mentre i titoli quantistici crollano. Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq registrano lievi perdite, mentre il prezzo del petrolio Wti al Nymex aumenta leggermente.
Negli Stati Uniti, il numero di nuovi richiedenti i sussidi di disoccupazione è diminuito nella prima settimana di gennaio, scendendo di 10.000 unità, contro le aspettative di un aumento. Questo rappresenta un miglioramento rispetto al picco di 6,9 milioni di richieste durante la pandemia.
Eni ha concluso l’acquisto di oltre 3,4 milioni di azioni proprie nell’ambito del programma di buyback, per un valore di quasi 45 milioni di euro. Questo porta il totale delle azioni riacquistate al 6,23% del capitale sociale. L’operazione ha influenzato il titolo in Borsa, che ha registrato un lieve calo.