Inflazione confermata al 2% in Eurozona, un problema per Draghi
L’inflazione ha toccato il 2% a febbraio rispetto all’anno precedente: lo dicono gli ultimi dati pubblicati sull’andamento dell’indice nell’area euro, che hanno visto confermate le stime preliminari. L’espansione su base tendenziale, in linea con le attese, si confronta con quella dell’1,8% registrata a gennaio. Il 2% è anche la soglia desiderata dalle autorità di politica monetaria.
Su base mensile, il rialzo dei prezzi al consumo (indice CPI) è stato dello 0,4%, anche in questo caso in perfetta sintonia con le aspettative. Il dato precedente sull’inflazione generale in Eurozona aveva registrato una variazione negativa dell’1,4%. Il dato ‘core’ – depurato di cibo ed energia – è stato dello 0,9% più alto rispetto all’anno prima, come da attese. La stima precedente, citata anche da Mario Draghi nell’ultima riunione di politica monetaria della Bce, era pure del +0,9% come del resto anche il dato del mese precedente.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.