Inflazione in crescita nell’area Ocse: merito però delle componenti più volatili
È salita l’inflazione nell’area Ocse a ottobre. L’indice dei prezzi al consumo si è attestato all’1,4% su base annua rispetto all’1,2% di settembre.
I prezzi dell’energia sono scesi a un ritmo più lento (-0,6%) rispetto al mese prima e anche l’inflazione dei prodotti alimentari ha visto attenuarsi la flessione. Depurata delle componenti più volatili come cibo ed energia, l’inflazione “core” – riporta sempre l’Ocse – è risultata invece in lieve calo, all’1,7% dall’1,8% precedente.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.