Inflazione UK torna a crescere dopo choc Brexit: toccati i massimi dal 2014
Dopo due anni di incrementi modesti e dopo lo choc della Brexit di giugno, l’inflazione nel Regno Unito è tornata a crescere con forza a novembre, salendo sui massimi da novembre 2014. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1,2% dallo 0,9% di ottobre, facendo meglio delle stime degli economisti che erano per un miglioramento a +1,1%.
L’inflazione di base, calcolata escludendo gli elementi più volatili come cibo ed energia, è cresciuta dell’1,4% il mese scorso, in rialzo dall’1,2% fatto registrare a ottobre e anche rispetto alle stime degli analisti che in media prevedevano un risultato di +1,3%. Nonostante gli incrementi notevoli, l’inflazione resta ancora lontana dai target a lungo termine della Banca d’Inghilterra. Detto questo una variazione del +1,2% costituisce una crescita significativa.
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Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.