Inps, lavoro: dal 2008 venduti 277 milioni di voucher
ROMA (WSI) – E’ soprattutto nel Nord est dell’Italia che è maggiore il ricorso ai voucher Inps, i buoni lavoro che vengono usati per pagare le prestazioni di lavoro occasionali.
In base ai dati diffusi dall’Istituto nazionale di previdenza nell’aggiornamento all’Osservatorio sul Lavoro accessorio da agosto del 2008, mese in cui sono partiti in via sperimentale i voucher, al 31 dicembre dell’anno scorso sono stati venduti 277,2 milioni di voucher di importo nominale pari a 10 euro. Solo nel 2015 i voucher venduti sono stati 115,1 milioni, con un aumento rispetto al 2014 del 66% e hanno interessato 1.380.030 lavoratori (+36% rispetto al 2014). Ogni lavoratore ha riscosso in media 64 voucher.
A livello territoriale è soprattutto al Nord est che i voucher sono più diffusi con 104,3 milioni di buoni lavoro contro gli 81 milioni del Nord Ovest. La Regione nella quale si è avuto il maggior ricorso ai buoni lavoro è la Lombardia, con 47,5 milioni di voucher, seguono il Veneto, con 38,4 milioni, e l’Emilia-Romagna, con 34,2 milioni.
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L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.
Le borse cinesi chiudono in negativo a causa della cautela sui mercati globali, influenzata dall’approccio della Federal Reserve sui tassi. L’indice Hang Seng perde lo 0,5%, mentre Shanghai segna un calo dello 0,36%. Anche Sydney e Seul registrano performance negative.