Investitori tesi per report lavoro Usa, potrebbe mettere pressione sulla Fed
Gli investitori attendono con impazienza di conoscere le cifre sul rapporto occupazionale governativo Usa, che potrebbero cambiare lo scenario di politica monetaria. Le attese sono per 175 mila nuovi posti creati a maggio, in calo dai 263 mila di aprile. Il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere invariato al 3,6%, mentre i salari orari medi sono visti in progresso dello 0,3% su base mensile, in rialzo dallo 0,2% di aprile.
Il report statunitense sul mercato del lavoro è storicamente volatile e imprevedibile: un insieme di cifre deludenti potrebbe mettere pressione non solo sui mercati ma anche sulla Federal Reserve, che potrebbe vedersi costretta a valutare un taglio dei tassi di interesse. Se così avvenisse, quello di Jerome Powell sarebbe un clamoroso dietrofront rispetto all’anno scorso, quando la banca centrale era impegnata in un ciclo di strette monetarie.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.