Irlanda, economia è cresciuta del 7% da inizio anno
Da gennaio a settembre l’economia irlandese è cresciuta di ben il 7%. Quella dell’Irlanda – uno dei paesi indebitati che ha dovuto fare ricorso a piani di aiuto esterni negli anni di crisi – rimane una delle storie, se non la storia, più positiva di tutta Europa.
Per il secondo anno consecutivo Dublino si appresta a registrare – a mani basse – l’aumento di Pil più marcato di tutta l’Eurozona. L’economia si è espansa del 5,2% l’anno scorso, la migliore performance del paese dal 2007, prima che un crollo del mercato immobiliare facesse sprofondare l’Irlanda in una recessione, scatenando una crisi finanziaria.
Ad alimentare la crescita sono state le esportazioni, che hanno tratto vantaggio dall’euro debole che ha favorito la domanda interna. Sarebbe fuori luogo, tuttavia, cantare vittoria per i fautori dell’austerity. Ovviamente se i tassi di crescita sono così alti è anche perché l’Irlanda ha attraversato periodi di grave crisi prima. Il Pil è calato dell’11% durante la crisi, più del doppio di quanto non abbiano fatto in media gli altri paesi dell’Unione Europea. E il paese ha potuto giovare anche di una delle corporate tax più basse del mondo.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.