Istat, i prezzi al consumo fanno retromarcia dello 0,4%
Battuta d’arresto per i prezzi al consumo: secondo le stime provvisorie comunicate oggi dall’Istat la crescita dell’inflazione su base annua in novembre è bloccata allo 0,1%, quando le stime degli analisti l’attendevano dello 0,3%. Ancor più rilevante è il confronto su base mensile: un -0,4% che solleva alcuni dubbi sulla solidità della ripresa e che arriva a poche ore dai moniti del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Secondo quanto calcolato dall’Istituto nazionale di Statistica (Istat), a gravare sul rallentamento mensile sono stati soprattutto il settore dei servizi culturali e ricreativi (+0,4% da +1,4% di ottobre), della ristorazione e servizi ricettivi (+0,7% da +2,1% del mese precedente), degli alimentari non lavorati (+3,2%, da +4,1% di ottobre); bilancia parzialmente questa tendenza un calo più contenuto rispetto ad ottobre nei prezzi dell’energia (da -12,7% a -11,2%).
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.