Istat: inflazione in graduale decelerazione
Lo scenario internazionale resta caratterizzato da inflazione in graduale decelerazione ed elevata incertezza legata al conflitto tra Russia e Ucraina e alle tensioni nel settore finanziario.
Così l’Istat nella sua consueta Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana secondo cui a febbraio, in Italia la produzione industriale ha registrato il secondo calo consecutivo. Nella media dicembre-febbraio, l’indice ha segnato un lieve aumento in termini congiunturali.
Il mercato del lavoro a marzo è stato contraddistinto da un’occupazione stabile rispetto al mese precedente come conseguenza del bilanciamento tra una crescita osservata per gli uomini e i lavoratori autonomi e una diminuzione per le donne e i dipendenti a termine.
Il differenziale positivo per l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) tra l’Italia e l’area euro a marzo è rimasto invariato. La componente “core” dell’indice è aumentata meno di quella della media dell’area euro (-0,4 p.p.).
Il clima di fiducia dei consumatori ha proseguito la tendenza al miglioramento anche a marzo trainato dalle valutazioni positive sulla situazione economica generale e su quella corrente. Anche la fiducia delle imprese ha ripreso a crescere dopo la stabilità del mese precedente.
Breaking news
Seduta positiva per le borse europee, grazie anche all’andamento positivo di Wall Street in scia alla riunione della Fed.
La Federal Reserve annuncia un significativo taglio dei tassi di interesse, il primo in quattro anni, con possibili ulteriori riduzioni entro fine anno. I mercati reagiscono positivamente, con forti guadagni per i principali indici statunitensi e un incremento della propensione al rischio che favorisce i titoli tecnologici.
La sterlina britannica ha raggiunto i massimi da marzo 2022 in seguito alla decisione della Banca d’Inghilterra di mantenere invariato il tasso d’interesse al 5%. La valuta si è rafforzata sia contro il dollaro che l’euro, in un contesto di politiche monetarie divergenti tra la BoE e la Federal Reserve americana.
Il comitato di politica monetaria della Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 50%, nonostante l’analisi degli indicatori inflazionistici e la domanda interna in rallentamento.