Istat: mercato del lavoro ancora debole, Italia indietro rispetto ad altri paesi UE
Alle soglie della crisi pandemica, il mercato del lavoro in Italia si presenta debole, con un recupero, rispetto al 2008, molto contenuto e una distanza più ampia con tutti i maggiori paesi europei (-10 punti nel 2019). Così l’Istat nella Presentazione del Rapporto BES 2021, Benessere Equo e Sostenibile in Italia secondo cui la pandemia ha comportato un peggioramento dei livelli occupazionali del nostro Paese e un ulteriore aumento della distanza con la media Ue27.
Il ritorno ai livelli del 2008 del tasso di occupazione 20-64 anni avviene nel 2018 per l’Italia, due anni più tardi dell’Ue27 e un anno dopo la Francia, mentre la Spagna, nel 2019, non aveva ancora recuperato il livello del 2008. I tempi di ripresa sono stati diversi per uomini e donne; il ritorno ai livelli del 2008 avviene prima per le donne e più tardi per gli uomini (rispettivamente nel 2014 e nel 2017 nella media europea). In Italia il recupero è avvenuto nel 2015 ma solo per il tasso di occupazione femminile, che è comunque il più basso tra i grandi paesi europei.
Breaking news
A novembre 2024, la produzione industriale in Spagna continua a rallentare, registrando un calo dello 0,4% su base annuale, secondo i dati dell’INE. Questo risultato segue il decremento dello 0,5% di ottobre, andando contro le previsioni degli analisti. L’indice grezzo mostra una diminuzione del 3,4% annuo, mentre su base mensile si osserva un calo dello 0,8%.
La Borsa di Tokyo chiude in ribasso, influenzata negativamente dai settori automobilistico e farmaceutico e dall’attesa per i dati sull’occupazione USA. Il Nikkei scende dell’1%, con Otsuka Holdings e Toyota in forte calo. Anche Fast Retailing registra una significativa diminuzione, legata ai deboli profitti in Cina. I titoli di stato giapponesi a 10 anni raggiungono il loro massimo dal 2011.
Partenza cauta nel giorno dei dati americani sul mercato del lavoro. A Piazza Affari Ftse Mib invariato a 35.300 punti
Dalle parteicpazioni rilevanti della Consob emergono nuovi importanti movimenti di Delfin in Mps: la holding della famiglia Del Vecchio è salita al 9,78% del capitale