Istat: nel 2016 Italia in deflazione dopo oltre cinquant’anni
ROMA (WSI) – L’Italia nel 2016 è entrata in deflazione, cosa che non accadeva da oltre cinquant’anni, dal 1959 per l’esattezza. A renderlo noto l’Istat secondo cui in media d’anno, i prezzi al consumo hanno subito una variazione negativa, registrando un -0,1%.
Nel mese di dicembre 2016, l’inflazione è cresciuta dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,5% rispetto a dicembre 2015. A spingere l’inflazione a dicembre 2016 soprattutto l’accelerazione della crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti che da + 0,9% di novembre sono passati a +2,6%, così anche gli energetici non regolamentati e gli alimentari non lavorati, rispettivamente +2,4% e +1,8%.
“Il calcolo del trascinamento dell’inflazione sul 2017 registra un valore positivo (+0,4%), dovuto alla ripresa della dinamica dei prezzi rilevata nel secondo semestre dell’anno appena concluso (…) La dinamica dei prezzi al consumo nel 2016 risente degli effetti della prolungata flessione dei costi delle materie prime, in particolare di quelle energetiche, che si combina con la persistente debolezza dei consumi delle famiglie, che nel 2016, mostrano però segnali di ripresa, seppur di limitata entità”.
La componente di fondo dell’inflazione rimane in territorio positivo e in corso d’anno passa dal + 0,6% del I trimestre al + 0,4% del quarto, un leggero rallentamento che riflette la dinamica dei prezzi di componenti non volatili, come l’azzeramento della crescita degli alimentari lavorati e il rallentamento di altri beni. I prezzi dei prodotti acquistati con maggiore frequenza registrano, nella media del 2016, la stessa flessione dell’indice generale (-0,1%), in lieve attenuazione rispetto al valore rilevato nel 2015 (-0,2%). Nel primo semestre mostrano un profilo di chiara deflazione (-0,6% nei primi due trimestri), azzerano la flessione nel terzo, per tornare su valori positivi nel quarto trimestre (+0,6%).
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