Istat: nel 2016 meno pensionati ma più ricchi
ROMA (WSI) – Pensionati in calo in Italia ma con redditi più alti. Questo il dato che emerge dall’indagine Istat pubblicata oggi e relativa all’anno 2016.
Lo scorso anno i pensionati sono stati circa 16,1 milioni, in calo di 115 mila unità rispetto al 2015, e percepiscono in media 17.580 euro lordi, 257 euro in più rispetto all’anno precedente (la media era di 17.323 euro).
“I nuovi pensionati (quelli che hanno iniziato a percepire una pensione tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2016) sono infatti meno numerosi dei pensionati cessati, quelli cioè che nello stesso periodo hanno smesso di percepire trattamenti pensionistici (575mila contro 689mila)”.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.