Istat: nel 2020 produzione industriale -11,4%, secondo peggior risultato di sempre
Nell’anno del COVID 19, l’industria italiana chiude con una diminuzione rispetto all’anno precedente dell’11,4%, il secondo peggior risultato dall’inizio della serie storica, dopo la caduta registrata nel 2009.
Lo dice l’Istat, spiegando che la flessione è estesa a tutti i principali raggruppamenti di industrie e, nel caso dei beni di consumo, è la piu’ ampia mai registrata.
A dicembre 2020 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,2% rispetto a novembre.
Corretto per gli effetti di calendario, a dicembre 2020 l’indice complessivo, secondo l’Istat, è diminuito in termini tendenziali del 2% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 21, contro i 20 di dicembre 2019).
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.